Esplora contenuti correlati

Rapporto Istat BES 2023: aumenta la pratica sportiva di tipo continuativo

3 maggio 2024

Recentemente l’Istat ha presentato il Rapporto sul Benessere equo e sostenibile (Bes) del 2023.

Il rapporto offre un quadro integrato dei principali fenomeni economici, sociali e ambientali che caratterizzano il nostro Paese, attraverso l’analisi di una serie di indicatori suddivisi in 12 aree in cui è articolato il “benessere” delle persone: Salute; Istruzione e formazione; Lavoro e conciliazione dei tempi di vita; Benessere economico; Relazioni sociali; Politica e istituzioni; Sicurezza; Benessere soggettivo; Paesaggio e patrimonio culturale; Ambiente; Innovazione, ricerca e creatività; Qualità dei servizi.

Nel 2023 risulta essere pari al 34,2% la quota di persone sedentarie, che dichiarano di non svolgere né sport né attività fisica nel tempo libero. Questo dato fa riferimento alle persone di  più di 14 anni e , a parte i dati relativi alle specifiche classi di età, ai valori totali per maschi, femmine e ripartizione, l’Istat si riferisce ai dati standardizzati con la popolazione europea al 2013.

Secondo il rapporto, nonostante nel corso del tempo il gap di genere è andato riducendosi (era pari a 7,8 punti percentuali nel 2010 e scende a 5,9 punti percentuali nel 2023) le donne risultano essere più sedentarie rispetto agli uomini (37,1% contro 31,2%).

Dal rapporto si evince che, la sedentarietà aumenta al crescere dell’età: riguarda circa 2 persone su 10 tra gli adolescenti e i giovani fino a 24 anni fino a interessare quasi 7 persone su 10 tra la popolazione di 75 anni e più. Entrando più nello specifico la sedentarietà interessa il 19,8% tra le persone di età compresa tra i 14-19 anni e il 22,8% tra quelle persone di età compresa tra i 20-24 anni. Mentre per le persone di 75 anni e più, la percentuale di sedentari è pari al 65,5%.

Dal rapporto emerge come nel 2023 l’indicatore della sedentarietà si sia ridotto mostrando un significativo miglioramento rispetto al 2022, periodo in cui aveva raggiunto il 36,3% (-2,1 punti percentuali) e si attesta su valori inferiori anche rispetto a quanto registrato nel periodo pre-pandemico (nel 2019 la sedentarietà colpiva il 35,5% delle persone dai 14 anni).

Nel 2023 la riduzione della sedentarietà ha riguardato entrambi i sessi, ma soprattutto gli uomini (-2,5 punti percentuali contro -1,7 punti percentuali) ed è presente in quasi tutte le fasce di età, mostrando una forte riduzione tra i ragazzi di 14-19 anni (-2 punti percentuali), ma soprattutto tra la popolazione adulta e anziana: -4,2 per i 60-64enni e -4,1 per i 65-74enni. Secondo il rapporto, tale andamento viene abbinato simultaneamente a un aumento della pratica sportiva, specialmente di tipo continuativo che risultava essersi ridotta di molto nel 2021, in quanto scesa al 22,5% e che riguarda, invece, nel 2023 più di una persona su 4 (il 25,5%). Questo valore supera i livelli di pratica sportiva raggiunti nel periodo pre-pandemico (nel 2019 era pari al 23,4%).

Anche per l’anno 2023 si osserva una forte differenza territoriale tra Nord e Mezzogiorno, con livelli di di sedentarietà che raggiungono il 25,4% nelle regioni del Nord e il 48,5% nelle regioni del Mezzogiorno, ossia Sud e Isole. Sembrerebbe, quindi, che rispetto al 2022, la riduzione della sedentarietà abbia riguardato maggiormente proprio le regioni del Mezzogiorno (-3,7 punti percentuali contro circa quasi un punto percentuale nelle regioni del Nord). Si regista, pertanto, una lieve riduzione del forte gap territoriale esistente.

Risulta, invece, essere stabile l’eccesso di peso che nel 2023 si attesta al 44,6% delle persone di 18 anni e più, rispetto al 44,5% registrato nel 2022.  Sono soprattutto gli uomini che presentano livelli di eccesso di peso superiori alle donne (53,5% contro il 36,1%).

Il rapporto evidenzia, inoltre, che l’eccesso di peso è più elevato al crescere dell’età (già a partire dalla fascia di età 45-54 anni riguarda quasi 5 persone su 10) ed è particolarmente presente nelle regioni del Sud con il 49,9% rispetto al 41% delle regioni del Nord-ovest.

Titolo di studio e comportamenti salutari sembrano essere collegati. Dal rapporto emerge, in effetti, essere più elevata la quota di persone in eccesso di peso tra chi ha un titolo di studio basso, al massimo la licenza media, (54,8%), rispetto a chi possiede la laurea o un titolo di studio superiore (34,3%). Similmente, si osserva una quota maggiore di persone sedentarie tra chi ha la licenza media (50,6%), rispetto a chi possiede almeno la laurea (17,9%).

Qui il Rapporto BES 2023 completo:

https://www.istat.it/it/archivio/295254

Infografiche relative a Sport e l'attività fisica

Torna all'inizio del contenuto